Storia della Ricostruzione Unghie
Le origini
Per conoscere la storia della ricostruzione delle unghie, intesa come storia della pratica di decorare le mani in generale e in particolare le unghie, si deve risalire, nel mondo, almeno a circa 5000 anni fa e alle testimonianze archeologiche dei reperti relativi alle civiltà degli Egizi, delle dinastie orientali e cinesi in particolare.
Decorarsi le mani e le unghie nel corso dei tempi ha sempre rappresentato un vero e proprio status symbol di appartenenza a ceti sociali elevati e privilegiati, in cui la donna non doveva svolgere nessun tipo di lavoro manuale ed era completamente servita da personale con specifiche mansioni.
Il tipo di cura e decorazioni delle mani era diverso a seconda del livello di potere e di ruolo sociale come si ricava dalle testimonianze arrivate fino a noi e costituite da reperti in osso, avorio, oro, spesso colorati in rosso. Si possono ad esempio ammirare le unghie allungate dell’imperatrice cinese Cixi nel suo ritratto datato 1903 e anche nei reperti dei dignitari di corte. (fonte immagine Wikipedia).
Unghie lunghissime quindi come segno distintivo di eleganza, potere, influenza sociale, rango che nel corso dei secoli, fino ad oggi tramandano quanto sia importante la cura di sé e del mostrarsi agli altri ben curati.
L’excursus storico che si riporta serve a tracciare l’evoluzione del gusto e della moda di decorare e abbellire le unghie che se nei secoli era riservata solo ad esponenti di alto rango e tra gli anni Venti e Cinquanta alle grandi Dive del Cinema muto prima e di Hollywood poi ,piano piano si diffonde in tutto il mondo e in particolare diventa capillare anche in Italia, ma soprattutto sono eliminate le barriere sociali e diventa una pratica accessibile a tutti i ceti sociali.
Dal 500 al 1500
Il periodo del Medioevo è un periodo storico oscuro in cui la cura della persona e in particolare delle unghie non viene proprio presa in considerazione e si deve attendere fino all’epoca del Rinascimento, per trovare interesse alla cura della persona, specialmente tra i ceti sociali aristocratici e in Europa compaiono i primi prodotti anche per la cura delle unghie. Bisogna invece riferirsi alle testimonianze delle popolazioni sud americane degli Incas per trovare traccia, nel 1500 di unghie decorate con disegni di aquile, nail art ante litteram vere e proprie, da cui poi deriva anche la nail art moderna.
1800-1900
In Europa ad esempio la moda di decorare le unghie con una specie di smalto steso su pezzuole di pelle di camoscio finissimo si diffuse durante il periodo di regno della regina Vittoria dal 1837 al 1901 e se ne trova traccia nel celebre romanzo di Flaubert “Madame Bovary” (1856) in cui Emma, la protagonista, desiderava unghie belle e curatissime tanto che: “Charles rimase colpito dal candore delle sue unghie. Erano lucide, appuntite, più levigate degli avori di Dieppe, e fatte a mandorla.”
Anni Venti e Trenta
I primi esempi di ricostruzione delle unghie intesa come oggi come allungamento e rinforzo ricostruttivo di unghie anche rovinate, rosicchiate (per onicofagia) e non solo per estetica, si diffonde in Italia con l’avvento dei film e delle dive de primo Novecento in cui le attrici donne del cinema muto degli anni Venti esibiscono unghie come vere e proprie opere d’arte. Basti ricordare che all’epoca di film di Charlie Chaplin come Il Monello del 1921, la Donna di Parigi (1923) o la febbre dell’oro del 1925 le attrici del muto mostravano unghie “ricostruite” con veri e propri calchi in porcellana fatti aderire all’unghia naturale.
Inizia poi a partire dal 1925 lo sviluppo dell’industria della cosmesi e quindi anche delle prime lacche o smalti per unghie, industria nata su esigenze del mondo del Cinema. La Max Factor è la prima ditta di cosmesi a produrre un primitivo trattamento lucidante delle unghie composto da una polvere che andava strofinata con un pezzetto di pelle di daino sull’unghia, come trattamento noto all’epoca come “moon manicure” o manicure luna che ricopre l’unghia di colore lasciando scoperta la lunula ungueale. Con i primi smalti rossi o rosa, le nuances sono ispirate ai colori delle auto e creati dallo stilista americano Michel Menard.
Nel 1932 viene fondata in America la ditta di cosmesi Revlon, colosso nel mondo ancora oggi, che lancia la moda di abbinare il colore del rossetto a quello delle unghie smaltate e l’attenzione della moda e delle donne è quindi rivolta alle dive del cinema che diffondono l’uso delle unghie curate e smaltate, poi nel 1937 Harriet Fliegenbaum brevetta un sistema simile alle tip odierne per allungare le unghie.
Si passa così dalle unghie smaltate ad un vero e proprio inizio di ricostruzione delle unghie e saranno le attrici di Holliwood come Rita Hayworth a diffondere sempre più la moda per unghie belle, colorate e lunghe.
Anni Cinquanta
Le prime polveri acriliche per la ricostruzione delle unghie arrivano dall’America, su esigenza del mondo del cinema e delle sue Dive, anni Cinquanta che dettano la moda femminile anche nello stile e tendenze nuove per le unghie. Il prodotto acrilico per primo messo in commercio e che crea un allungamento ricostruttivo è il Platinail e così si diffondono unghie lunghe, smaltate e anche le unghie artificiali ricostruite in acrilico.
Dagli Anni Settanta a Oggi
Si iniziano quindi ad allungare artificialmente le unghie incollandole con colle non sempre adatte, a volte anche dannose e bisogna aspettare fino agli anni Settanta per poter trovare sul mercato il primo prodotto non acrilico, ma a gel foto indurente creato da una ditta tedesca (la Wilde) e noto come Light Concept Nail.
Con lo sviluppo delle ditte di cosmesi, tra le più note ancora oggi, si diffonde la ricostruzione delle unghie prima in acrilico dall’America, all’Europa e anche in Italia a partire dagli anni Ottanta, ma in particolare la diffusione capillare sia in Italia, ma anche nel mondo è recente, diciamo dagli anni Duemila, la diffusione è dovuta anche al metodo gel e alla relativa facilità con cui si possono trovare anche tutti gli strumenti, i prodotti e gli accessori per una buona ricostruzione delle unghie che può essere solo estetica, ma anche per poter far esibire mani perfette a chi soffre di onicofagia.
Le tecniche di ricostruzione delle unghie unite anche all’arte vera e propria della decorazione delle unghie detta anche nail art, hanno permesso negli anni e in particolare in Italia nell’ultimo decennio, a partire dagli anni Duemila un propagarsi anche di nuove professioni, posti di lavoro, grazie anche alla diffusione di molti prodotti, strumenti ed accessori di buon livello qualitativo ed accessibili per prezzo a tutti.
Timeline
Di seguito la time-line delle tecniche di ricostruzione unghie con le tappe fondanti in ordine cronologico.